Ad ogni visita di un cliente, doppio prelievo, uno per sé stesso, uno per l’ignaro malcapitato allo sportello. A finire nei guai, denunciato per truffa aggravata, il direttore pro tempore di un ufficio postale di un paese del grossetano, nella zona del monte Amiata. Le vittime quasi tutte anziane.
L’attività nasce dalla segnalazione fatta ai carabinieri di Sorano da parte della stessa azienda: gli uffici antifrode di Poste Italiane avevano infatti rilevato anomalie connesse ad operazioni compiute tramite libretti di risparmio postale, intestati a cittadini della zona. Lo schema, ripetuto ai danni di diversi clienti nel corso di molti mesi, era il seguente: il direttore, operando direttamente allo sportello a servizio dei clienti, operava all’insaputa dei clienti stessi dei prelievi doppi, di medesimo importo, effettuati a distanza di solo alcuni secondi tra loro, di cui ovviamente solo uno finiva nelle mani del cliente, mentre il secondo finiva allo stesso direttore. In un caso, è stato rilevato il pagamento di un modello F24, dell’importo di circa 500 euro, intestato al direttore, ma effettuato tramite il libretto di un ignaro cliente. Il servizio antifrode di Poste Italiane, rilevata l’anomalia, ha compiuto delle verifiche interne e provveduto a contattare i clienti, i quali con loro sorpresa hanno preso atto della situazione, disconoscendo le operazioni, o meglio i doppi prelievi. La truffa veniva inoltre favorita dal fatto che i clienti, persone anziane, non abituate o con minore capacità di operare tramite strumenti di pagamento elettronici, agivano con l’ausilio dello stesso direttore, verso cui riponevano fiducia. Le persone infatti lasciavano fare le operazioni allo stesso direttore: ad esempio digitare – in loro vece – i codici di sicurezza delle carte di pagamento. Le operazioni, infine, non venivano quasi mai registrate sul modello cartaceo che riporta le operazioni effettuate: ciò non consentiva di operare un controllo successivo immediato da parte dei clienti. È tuttavia emerso che, anche in caso di trascrizione, gli stessi clienti non verificavano la stampa delle operazioni, sempre in virtù di quella fiducia che nutrivano nei confronti dell’uomo che per loro era un punto di riferimento. I clienti truffati, avvisati da Poste e messi al corrente della situazione, hanno tutti presentato querela ai Carabinieri, come del resto ha fatto la stessa azienda. La Stazione Carabinieri di Sorano ha refertato il tutto alla Procura della Repubblica, mettendo insieme gli elementi emersi dalle querele e ricostruendo i fatti, deferendo così l’uomo individuato per truffa, aggravata dalla violazione di doveri derivanti dall’esercizio di un servizio pubblico. L’importo delle somme fraudolentemente sottratte agli anziani clienti ammonta a circa 4000 euro.